Messico: cambio epocale nel settore petrolifero

messicobandieraIl 20 Dicembre 2013 sará una di quelle date che rimarrà sicuramente impressa nella storia messicana, giacché rappresenta il giorno in cui è stato pubblicato nel Diario Oficial de la Federación (Gazzetta Ufficiale) il Decreto Presidenziale per la modifica della Costituzione in materia energetica

Questa riforma si presenta come una vera e propria rivoluzione in uno dei settori piú importanti dell’economia messicana: il petrolio.

Prima di analizzare quali saranno le principali trasformazioni che la nuova normativa apporterá, risulta d’obbligo una precisazione. In questo articolo si esaminerá, per ovvie ragioni, solo la parte relativa al petrolio e agli idrocarburi giacché rappresenta la novità piú importante. Pertanto si tralasceranno sia le modifiche al settore elettrico, che sostanzialmente si sono limitate ed elevare a livello constituzionale norme di legge giá esistenti, sia le energie rinnovabili.

L’impatto e l’importanza di questa riforma non si limita solo al settore energetico ma, dopo 75 anni dalla nazionalizzazione della renta petrolera (benefici del petrolio) promossa dall’allora Presidente Lazaro Cárdenas, si presenta come un progetto di modifica costituzionale che vuole rendere le attivitá petrolifere appannagio anche del settore privato.

Questa novitá ha suscitato nella società messicana scalpore, indignazione e proteste: stanca delle vicende di corruzione e spaventata da una possibile privatizzazione di PEMEX o, peggio, da una neocolonizzazione del settore energetico da parte di imprese straniere, si è schierata contro la riforma. Una situazione analoga è quella creatasi a livello politico. I partiti di sinistra hanno chiesto maggior tempo (l’esecutivo presentò la prima proposta di riforma nel marzo 2013) e un referendum popolare sulla riforma, mentre il partito di Governo, PRI, e parte dell’opposizione, PAN, hanno trovato un accordo e deciso di approvare la stessa nonostante il clima di malcontento.

Le ragioni che hanno spinto il legislatore a forzare i tempi per l’approvazione di questa manovra sono diversi. Tra i principali si segnala: l’inefficienza produttiva di PEMEX; il calo delle risorse di idrocarburi; la necessitá di tecnologie avanzate per la ricerca di petrolio in alto mare e per il gas shale. Il Messico, infatti, si trovava in una situazione di stallo ed era necessario rilanciare e modernizzare il settore energetico.  

Le modifiche piú interessanti che ha presentato il DP riguardano sostanzialmente l’art. 27 della Costituzione. In forma piramidale si riformuleranno tutte le leggi regolamentari scaturite da questo articolo che saranno promulgate, nella maggior parte dei casi, nei 120 giorni successivi alla pubblicazione dello stesso.

Il nuovo art. 27 prevede che, nonostante gli idrocarburi restino un bene della Nazione, le attivitá di esplorazione, uso e sfruttamento delle risorse incontrate, potranno essere eseguite da qualsiasi persona fisica o giuridica se provviste delle apposite concessioni rilasciate dall’esecutivo federale. Decade pertanto il diritto di esclusività dello Stato in questo settore ad eccezione delle operazioni riguardanti materiali radioattivi, energia nucleare, pianificazione e controllo del sistema elettrico.

Inoltre, l’art. 27 prevede che le imprese parastatali, PEMEX per gli idrocarburi e CFE per l’energia elettrica, diventino nei prossimi due anni imprese produttive di Stato. Le informazioni riguardo le caratteristiche che le aziende dovranno possedere sono contenute nella ventesima norma transitoria del DP in analisi. Sommariamente si determina che lo scopo principale che avranno sará apportare un surplus economico al reddito nazionale. 

Queste, inoltre, godranno di una sostanziale autonomia nel bilancio, nell’organizzazione e nell’amministrazione. La loro struttura societaria si delineerà seguendo le best practice internazionali, garantendo autonomia tecnica e gestionale. Si stabilirá un regime speciale di appalto affinché possano ottenere i migliori risultati dalle loro attività. Per ultimo gli organi direttivi disporranno dei poteri necessari per determinare il loro assetto istituzionale. In base a queste indicazioni il Congresso della Nazione presenterá nei prossimi quattro mesi le modifiche legislative opportune in modo da porre le basi per la creazione di queste imprese.

L’altra interessantissima novitá contenuta in questo articolo riguarda i contratti e le concessioni che lo Stato, con l’ausilio della Segreteria d’Energia e della Commissione Nazionale degli Idrocarburi, stipulerá con le imprese private. Come si è evidenziato, entro aprile verranno promulgate le leggi secondarie in materia. Tuttavia in via orientativa si possono anticipare, secondo quanto previsto nella quarta norma transitoria del DP, i seguenti tipi di contratti: di servizio, utilità, produzione condivisa e licenza. Si prevede inoltre che il pagamento degli stessi si effettuerá in base ai seguenti criteri: in contanti per contratti di servizio; con una percentuale sui guadagni per i contratti di partecipazione agli utili; con una percentuale sui benefici ottenuti per i contratti di condivisione della produzione; con un onere sulla trasmissione idrocarburi una volta che sono stati estratti dal sottosuolo in caso di licenza o di qualsiasi tra le combinazioni citate.

Le modifiche costituzionali apportate aprono un nuovo ed interessante scenario nel settore energetico mondiale. La concessione di appalti attrarrá capitali ed imprese straniere intenzionate ad ampliare il proprio portafogli di investimenti e mercati. Nonostante queste dovranno fare i conti con un diritto di prelazione che permette a PEMEX di scegliere per primo le aree da sfruttare, i margini di mercato che presenta il gas shale e i pozzi in alto mare rappresentano una grande opportunitá di sviluppo e crescita tanto per le imprese quanto per lo Stato messicano. Inizia cosí una nuova era.

a cura di Paolo Salerno

 

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