Serre, se l’efficienza passa per le biomasse

SerreL’efficienza energetica sta diventando sempre di più un elemento chiave nei modelli di business degli imprenditori che operano nel settore delle serre, un comparto in cui la voce di costo legata all’energia assume un’importanza centrale. Basti pensare alla gestione del riscaldamento di queste strutture nei periodi invernali e al fatto che le zone settentrionali, in cui si registra la maggior concentrazione di serre, sono scarsamente metanizzate. 

Un settore, quello delle serre, che secondo i dati ISTAT, si traduce in 42 mila ettari di superficie ricoperta a livello nazionale (1975 ettari solo in Lombardia) e in cui sempre più aziende decidono di puntare su una gestione smart dei consumi che può portare a un ribasso dei costi del 60% secondo ESCo Enerqos

 Un’offerta specifica per il settore delle serre

A riprova dell’interesse di questo specifico comparto per gli investimenti in ambito efficienza energetica,  l’offerta da parte della ESCo Enerqos di servizi specifici in ambito florovivaistico, ortofrutticolo e serricoltura. Dal lancio dell’iniziativa, avvenuto meno di 2 anni fa, sono stati già avviati 15 diversi progetti di riqualificazione nel nord Italia (a partire dalla Toscana) che hanno visto la sostituzione dei vecchi impianti a gasolio con quelli a biomassa. 

Abbiamo approfondito questi argomenti insieme a Giorgio Pucci, presidente di Enerqos.

Come si struttura il vostro modello di business?

Noi riscaldiamo queste serre sfruttando il materiale cippato o a pellet, legno disidratato, e facciamo in modo che i nostri clienti prendano i certificati bianchi, il cui calcolo si basa sul risparmio energetico”, ha spiegato a Canaleenergia Pucci. “I risparmi sono importanti, perché i costi sono molto inferiori – ha aggiunto il manager –  in confronto al gasolio il risparmio è superiore al 50%, In più si possono prendere un certo numero di incentivi, basati sul consumo. Ad esempio potrei sostituire una caldaia a gasolio con una caldaia da 1 megawatt a cippato che funziona in maniera analoga all’altra, costa meno ed è rinnovabile. Il business plan si basa esattamente su questo”. 

“Noi paghiamo tutto, noleggiamo la caldaia e tutto l’impianto al soggetto cliente che ci paga un noleggio trimestrale e poi condividiamo il risparmio –  ha sottolineato Pucci – questo risparmio èimportante e inoltre  dopo 5 anni il cliente diventa proprietario dell’impianto”.

Gli step del percorso di efficientamento 

Andiamo un po’ più in dettaglio quali sono gli step principali nel momento in cui si inizia il percorso di efficientamento? 

Pucciil proprietario di una serra viene da noi: quello che è importante è il merito del credito, noi dobbiamo essere sicuri che lui e la sua azienda esistano sul mercato per almeno 5-6 anni, ovvero il periodo del noleggio. Se lui, infatti, ci noleggia la caldaia, ma chiude l’attività o non utilizza la caldaia non c’è risparmio. Questo è il primo elemento importante: che sia una società affidabile e voglia impegnarsi a questa forma di noleggio per un periodo in media di 5 anni. in altre parole deve essere un’azienda che va abbastanza bene, che produce”.

Può farci un esempio di un altro settore dove state portando avanti dei progetti? 

Nel settore agricolo gestiamo anche altri interventi, come nel settore vinicolo dove, ad esempio, abbiamo la cogenerazione che puòessere fatta a gas o con caldaie a biomasse. Come Enerqos offriamo servizi di efficienza energetica a 360 gradi e siamo trasversali rispetto a tutti i settori: dalla logistica all’hospitality alle PMI.

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Giornalista professionista e videomaker con esperienze in diverse agenzie di stampa e testate web. Laurea specialistica in Filosofia, master in giornalismo multimediale.