Green bond: le obbligazioni per progetti sostenibili

Green BondIn questo articolo approfondiamo il concetto di green bond e capiamo come questo titolo obbligazionario possa dirsi un valido alleato per lo sviluppo di progetti sostenibili

Cos’è un green bond

I cosiddetti “green bond” sono titoli obbligazionari emessi allo scopo di finanziare o rifinanziare, in tutto o in parte, progetti in campo ambientale e/o sociale. Quattro sono le tipologie attualmente previste dalla prassi, ma lo schema cui le società emittenti ricorrono con maggior frequenza è il Green Use of Proceeds Bond, vale a dire l’impiego da parte dell’emittente dei proventi netti dell’emissione in specifici progetti “green”. Con la sottoscrizione del titolo obbligazionario, l’investitore contribuisce al finanziamento del singolo progetto senza tuttavia sopportare il rischio ad esso correlato in quanto il rimborso dello stesso è slegato dalla performance del progetto e dipende unicamente dalla solvenza della società emittente. In altri termini, non deriva per l’investitore alcun rischio addizionale rispetto all’investimento in un tradizionale prestito obbligazionario.

Come viene regolato il sistema dei green bond

L’ICMA (International Capital Markets Association) ha predisposto i Green Bond Principles, un corpo di regole e linee guida non vincolanti volte ad individuare un elenco non esaustivo di categorie di progetti green tra cui rientrano, a titolo meramente esemplificativo, lo sviluppo di fonti di energia rinnovabile, i progetti di efficientamento energetico, la gestione sostenibile delle risorse naturali e la conservazione della biodiversità.

I principi elaborati dall’ICMA prevedono altresì una serie di adempimenti in capo alla società emittente volti ad assicurare agli investitori la massima trasparenza nella selezione dei progetti “con un’impronta verde” e l’effettiva destinazione dei fondi al loro finanziamento e/o rifinanziamento. Tra questi, la definizione da parte della società emittente dei criteri in forza dei quali i progetti selezionati possono essere ricondotti entro una delle categorie individuate dall’ICMA, la definizione degli obiettivi di ecosostenibilità che la società si prefigge di raggiungere con tali progetti, la descrizione dei progetti finanziati nella documentazione contrattuale relativa al prestito obbligazionario, l’adozione di misure volte ad assicurare la tracciabilità dei fondi rivenienti dal prestito obbligazionario e la predisposizione da parte dell’emittente di un rendiconto annuale in merito all’utilizzo degli stessi.

Al fine di fornire un comfort maggiore agli investitori che per policy di investimento sono tenuti ad allocare parte delle proprie disponibilità al finanziamento di progetti green, è prassi che un terzo indipendente accreditato rilasci un’opinion che attesti, tra l’altro, l’idoneità del progetto green al raggiungimento degli obiettivi di ecosostenibilità individuati dalla società emittente e l’adeguatezza dei metodi di tracciabilità dei fondi rivenienti dal prestito obbligazionario.

Negli ultimi anni si è assistito a un considerevole aumento delle emissioni di green bond – principalmente ad opera di società operanti nel settore delle energie rinnovabili e multiutility – di regola quotati sui mercati gestiti dalla Borsa dell’Irlanda e/o dalla Borsa del Lussemburgo. In particolare, in considerazione del sempre maggiore interesse del mercato per tale strumento finanziario, la Borsa del Lussemburgo ha di recente avviato un’apposita piattaforma, la Luxembourg Green Exchange, esclusivamente dedicata alla negoziazione di green bond.

Green bond in Italia, c’è anche Enel Group

Tra i gruppi italiani che hanno emesso green bond si segnalano HERA, Alperia ed ENEL, tramite la controllata ENEL Finance. Quest’ultima ha emesso il primo green bond sull’euromercato lo scorso 16 gennaio per un importo complessivo di 1.250 mln di euro. L’emissione prevede il rimborso in unica soluzione a scadenza in data 16 settembre 2024 e il pagamento di una cedola a tasso fisso pari all’1%, pagabile ogni anno in via posticipata nel mese di settembre, a partire da settembre 2017. I proventi netti dell’emissione saranno destinati al finanziamento di nuovi progetti “green”.

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Giornalista, video maker, sviluppo format su più mezzi (se in contemporanea meglio). Si occupa di energia dal 2009, mantenendo sempre vivi i suoi interessi che navigano tra cinema, fotografia, marketing, viaggi e... buona cucina. Direttore di Canale Energia; e7, il settimanale di QE ed è il direttore editoriale del Gruppo Italia Energia dal 2014.