Dal rabarbaro la prima batteria a flusso organica per accumulo di energia rinnovabile

La batteria ecocompatibile che sfrutta i chinoni

GreenenergystorageApplicare le potenzialità del chinone –  una molecola biocompatibile, prodotta dalle piante durante la fotosintesi ed estraibile dal rabarbaro o da altri vegetali –  al settore dello storage. E’ il perno attorno a cui ruota il funzionamento della prima batteria a flusso organica per l’accumulo di energia rinnovabile realizzata da Green Energy Storage, startup italiana nata nel 2015 e specializzata nel settore delle soluzioni tecnologiche per l’efficienza e lo storage. 

Il brevetto acquistato dall’Università di Harvard 

La batteria, presentata ieri a Milano, è il frutto della collaborazione dell’azienda con l’Università di Harvard, (professor Michael J. Aziz,  e Roy G. Gordon), con l’Università di Tor Vergata di Roma (Professoressa Silvia Licoccia) e con la Fondazione Bruno Kessler di Trento. In particolare il brevetto è stato acquisito dall’Università americana a ottobre 2015 da Green Energy Storage,  dando il via a un percorso culminato nella presentazione a Milano di una prima soluzione tecnologica, una base per incrementi di potenza e ulteriori perfezionamenti prima della produzione vera e propria e dell’immissione sul mercato che, in base agli obiettivi del gruppo, avverrà entro il 2018 e si estenderà su scala mondiale. La gamma delle soluzioni partirà da una capacità di 3 kW per arrivare fino a 10 kW e oltre. 

 Puntiamo a una batteria totalmente alcalina, utilizziamo il chinone che si può estrarre da diverse fonti, il rabarbaro è quella che richiama di più la fantasia, ma questa molecola si può estrarre da tanti vegetali. In questo momento stiamo lavorando a progetti di ricerca per estrarlo dai residui del vino, ma si può estrarre anche dai residui del petrolio. Sicuramente è un elemento abbondante e che si caratterizza per performance rilevanti dal punto di vista energetico”, ha sottolineato Salvatore Pinto, Presidente di Green Energy Storage. 

 Un concetto per noi fondamentale, ha spiegato Pinto è “il network, abbiamo creato un modello per accelerare i tempi e per entrare rapidamente nel mercato con investimenti, abbiamo creato un network di competenze e un network di mercato unendo mercato, scienza e conoscenza e mettendole tutti questi elementi insieme”. 

Ma quali sono più in dettaglio le potenzialità legate alla scelta di una molecola come il chinone e le ragioni del suo utilizzo nel settore delle batterie? L’input ha spiegato il professor Michael J. Aziz nel suo interventonasceva dalla volontà di trovare un’alternativa meno costosa al vanadio, il metallo più usato, per immagazzinare energia nelle flow battery. In particolare l’obiettivo era cercare delle nuove molecole che potessero funzionare  “in maniera bidirezionale” in questo tipo di batterie. “Sappiamo che il chinone viene prodotto in maniera continua nella fotosintesi, ciò era esattamente quello che volevamo applicare al funzionamento di una batteria. Abbiamo manipolato la molecola rendendola solubile e portandola al voltaggio giusto così abbiamo creato la prima flow battery al chinone”, ha spiegato il professore. 

La batteria sarà testata sul campo grazie alla collaborazione di due utility: la svizzera Romande Energie e l’italiana Sorgenia attraverso un percorso a lungo termine con diverse fasi di test e raccolta dati per sviluppare la tecnologia. “Abbiamo un piano di sviluppo molto importante che ci porterà in quattro anni ad andare verso una batteria totalmente alcalina e a raggiungere all’obiettivo che abbiamo in mente, ovvero arrivare a una batteria a flusso organica di 200 dollari per kilowattora entro il 2020,  momento cruciale per il settore”, ha affermato Pinto sottolineando come il progetto possa attualmente contare su su un investimento di 2 milioni di euro da parte della Comunità Europea e 3 milioni di euro dalla Provincia di Trento. 

 Accumuli, tra nuovi modelli di business e offerta integrata

Tanti i temi emersi durante la mattinata che ha costituito un momento di dibattito sullo storage nel nostro Paese, un settore che nel settore elettrico, come ha spiegato il presidente dell’Autorità per l’Energia Guido Bortoni si sta sviluppando in maniera sempre più rapida.  “Da una declina d’anni a questa parte – ha affermato Bortoni – abbiamo uno sviluppo dello storage a batteria, chiamandolo così lato sensu, che ha sostanzialmente ingranato la quinta marcia e consente di arrivare a rendere tangibile l’applicazione dello storage anche nell’elettrico. Sta riscuotendo successo questo storage di piccola scala sia per esigenza di stoccaggio di energia elettrica per applicazioni mobili, i veicoli elettrici, sia per esigenze di rete, di bilanciamento, di compensazione locale tra prodotto e consumato”. 

In generale secondo Matteo Ceroti, Business Development Manager di Sorgenia il settore dello storage costituisce un “ventaglio di opportunità” in cui sono presenti diversi “modelli di business meritevoli di attenzione”, un comparto che vede in una posizione centrale il prosumer e tutte le innovazioni tecnologiche che tendono all’autosufficienza. A sottolineare invece, l’importanza  per le utility di un modello di business caratterizzato dall’integrazione è stato  Marco Ortu – Country Manager Italia  at BKW Italia Spa che ha ha indicato nell’adozione di un portfolio integrato uno degli elementi chiave di approccio al mercato. 

Dal punto di vista regolatorio, secondo Massimo Ricci, energy manager ed ex ad del GME, “consentire alla gestione complessiva del sistema, che oggi è tendenzialmente centralizzata, e basata su risorse di grandi  dimensioni di colloquiare anche con dispositivi di questo tipo, trovare il modo con cui dispostivi di questo tipo possano realmente interagire anche per bilanciare il sistema nel suo complesso è un ambito su cui si sta lavorando e  in cui ci sono prospettive di miglioramento nel prossimo futuro, compatibili con lo sviluppo di queste tecnologie”.  

 

 

Qui di seguito il servizio video con l’estratto dell’intervento del presidente dell’Autorità per l’energia Guido Bortoni e le interviste a  Michael J. Aziz (Professore Università Harvard), Salvatore Pinto, Presidente di Green Energy Storage, Matteo Ceroti, Business Development Manager di Sorgenia

 

 http://www.youtube.com/watch?v=oneXe8WfPPE

 

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Giornalista professionista e videomaker con esperienze in diverse agenzie di stampa e testate web. Laurea specialistica in Filosofia, master in giornalismo multimediale.