Per 43,4 mln di italiani gli acquisti sono a km    

Sono 43,4 milioni gli italiani che decidono di acquistare prodotti locali e a km zero, un dato in controtendenza se si considera che ad agosto il commercio al dettaglio ha registrato un calo dello 0,7%. E’ quanto emerso rapporto Censis  intitolato “Gli italiani a tavola: cosa sta cambiando” che mostra, inoltre, come tra questi cittadini attenti ad acquistare prodotti provenienti da filiere sostenibili, 18 milioni optino per questa scelta in maniera regolare, mentre 25,4 milioni in maniera occasionale.  “Il cibo ha ormai un alto valore simbolico, perché incarna l’identità e promuove la distintività di un territorio, ma entrano in gioco anche valori etici e sociali dei consumatori”, ha sottolineato in una nota  il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo. 

Un trend diffuso soprattutto tra i  giovani 

Secondo i dati , inoltre,il 40,7% degli italiani considera i prodotti a chilometro zero una garanzia di cibi freschi e sicuri in cucina e il 38,9% li ritiene essere anche una soluzione per sostenere l’economia e lo sviluppo locale. Particolarmente sensibili al tema sono i più giovani: sono, infatti, 36,3 milioni gli italiani maggiorenni disposti a pagare di più per un prodotto italiano rispetto ad uno di altra provenienza. Di questi 21,8 milioni arriverebbe a spendere fino al 10% in più, 9,5 milioni tra il 10% e il 20% in più, 4,9 milioni oltre il 20% in più. Una decisione legata secondo Coldiretti all’identificazione che i giovani fanno tra patrimonio enogastronomico e identità del territorio. 

La Fondazione Campagna Amica e la diffusione dei mercati contadini

L’Italia ha conquistato – ha sottolineato nella nota Moncalvo – in pochi anni la leadership mondiale nei mercati contadini davanti agli Usa e Francia con la più vasta rete di vendita diretta degli agricoltori organizzata con proprio marchio del mondo grazie alla Fondazione Campagna Amica alla quale fanno riferimento oggi quasi ventimila agricoltori. Complessivamente la rete di Campagna Amica è composta da 9030 fattorie, 1135 mercati, e 171 botteghe, cui si aggiungono 485 ristoranti, 211 orti urbani e 34 punti di street food, dove arrivano prodotti coltivati su circa 200mila ettari di terreno. “Acquistare prodotti a chilometri zero è anche un segnale di attenzione al proprio territorio, alla tutela dell’ambiente e del paesaggio che ci circonda, ma anche un sostegno all’economia e all’occupazione locale” ha affermato in nota  il presidente della Coldiretti sottolineando come si tratti  “di una responsabilità sociale che si è diffusa tra i cittadini nel tempo della crisi con la crescita ai mercati contadini che in Italia che sono diventati non solo luogo di consumo ma anche momenti di educazione, socializzazione, cultura e solidarietà”.