Dow Jones Sustainability Index: premiati gli investimenti green e responsabili

Shutterstock 268251845Terna resta in cima alla lista per l’ottavo anno consecutivo. Per E.ON e Wärtsilä è il primo anno di nomina. Invece Coca Cola HBC ottiene ottime prestazioni di sostenibilità per il terzo anno di fila. Parliamo del Dow Jones Sustainability Index (DJSI), l’indice che evidenzia la capacità delle aziende di misurarsi con i grandi trend della sostenibilità e, di conseguenza, la capacità di creare valore anche nel medio e lungo termine. Le aziende italiane che, a settembre, hanno ricevuto questo importante riconoscimento sono: Intesa San Paolo, Leonardo-Finmeccanica, Telecom Italia, Atlantia, Enel, Snam e Terna.

Cos’è il Dow Jones Sustainability Index?

Il Dow Jones Sustainability Index (DJSI) è uno degli indici adottati per analizzare le performance finanziarie delle società in ambito green su scala globale ideato nel 1999 grazie alla collaborazione tra Dow Jones Index, Stoxx Limited e SAM. L’indice prende in considerazione le performance delle 2500 aziende quotate nel Dow Jones Global Total Stock Market Index che sono diventate, per l’impegno profuso nell’arco degli anni, dei punti di riferimento per investitori e altre imprese in termini di investimenti sostenibili. Il DJSI viene rivisto annualmente a settembre, i risultati sono presentati dalla RobecoSAM, una delle più importanti aziende di rating di sostenibilità a livello mondiale, e ogni quattro mesi per assicurarsi che la sua composizione rappresenti il 20% delle compagnie, sia del settore SAM che dell’universo STOXX Sustain, leader nella sostenibilità. L’indice tiene conto di diversi criteri: le prestazioni economiche, ambientali e sociali delle imprese e fattori quali governo societario, gestione dei rischi, branding, mitigazione dei cambiamenti climatici, standard della catena logistica e pratiche lavorative. E ancora: risk management, anticorruzione, gestione della catena di fornitura e applicazione del principio di materialità. Quest’ultimo è un parametro di nuova introduzione: riconosce la coerenza dell’approccio di sostenibilità, dall’identificazione dei temi più fortemente connessi con la creazione di valore alla loro gestione attraverso politiche e strumenti dedicati, inclusa l’executive compensation. Sono 316 le aziende cui è stato attribuito questo riconoscimento, il 10% delle esaminate.

In questi casi si parla anche di Environmental, Social And Governance (ESG) Criteria ovvero di una serie di standard che analizzano gli investimenti socialmente e ambientalmente responsabili di una compagnia. In questo caso, si valuta sia il comportamento pionieristico di un’azienda nel rispetto dell’ambiente, sia la gestione dei rapporti con dipendenti, fornitori, clienti e comunità locali.

Sintomo che la Corporate Social Responsibility (la Responsabilità sociale d’impresa) e, quindi, l’inserimento di aspetti etici all’interno della strategia di impresa, è ormai una via lastricata d’oro.

Come si sono comportate le aziende?

Terna ha mantenuto delle buone prestazioni nell’arco degli ultimi otto anni. Il suo punteggio è cresciuto di 3 punti rispetto al 2015 sia nella dimensione ambientale, passando da 94 a 97 punti su 100 e aggiudicandosi il livello più alto nel settore Electric Utilities, e nella dimensione economica. Su quest’ultimo aspetto, ha ottenuto il maggior punteggio del criterio di materialità. “Il risultato di oggi premia la nostra capacità di fare business in modo sostenibile e trasparente e, al tempo stesso, rappresenta per il Gruppo un’indicazione preziosa su come orientare le nostre decisioni per migliorare ancora”, ha commentato in nota l’AD di Terna Matteo Del Fante.

Nominata per il terzo anno consecutivo leader di sostenibilità nel settore delle bevande, Coca-Cola HBC, uno dei principali imbottigliatori dei brand di The Coca-Cola Company, ha ottenuto un punteggio di 90, 3 in più dell’anno scorso e 40 sopra la media del settore.Coca-Cola HBC sottolinea l’azienda nella nota – è stata una delle prime 12 aziende al mondo nel 2015 a stabilire obiettivi di riduzione di CO2 su base scientifica sia per le operazioni dirette sia per quelle indirette, impegnandosi a rendicontare i risultati di sostenibilità e sostenendo l’azione globale per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile previsti dalle Nazioni Unite”.

Per Wärtsilä, invece, è il primo anno di DJSI. Marko Vainikka, Director, Corporate Relations and Sustainability ha commentato in un comunicato stampa: “La nostra ampia offerta di prodotti e soluzioni rispettose dell’ambiente ci permette di contribuire ad uno sviluppo globale sostenibile”.

Anche E.ON entra per la prima volta nell’indice DJSI ed è l’unica compagnia tedesca del settore “Multi and Water Utilities” ad esservi inclusa. L’AD Johannes Teyssen ha commentato: “Renderemo la sostenibilità una parte sempre più centrale del nostro core business e in questo modo daremo forma ad un nuovo, mondo sostenibile”.

Telecom Italia, unica Telco italiana, spegne 13 candeline e si conferma nei Dow Jones Sustainability Indexes World (DJSI World) e Europe (DJSI Europe) e viene riconosciuta “industry leader” nel settore delle Tlc con il punteggio di 90/100.

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