Mercati di consumo, pubblicato il quadro di valutazione 2016. Nell’energia serve maggior impegno

TrustIl quadro di valutazione di quest’anno conferma che norme favorevoli ai consumatori, riforme del mercato e un’efficace applicazione delle norme a tutela dei consumatori fanno crescere la fiducia dei consumatori. Dobbiamo mantenere questa tendenza incoraggiante, soprattutto nei mercati che presentano risultati al di sotto delle aspettative, quali i settori delle telecomunicazioni e dell’energia. È per questo motivo che i consumatori sono al centro dei progetti prioritari della Commissione, come il mercato unico digitale e l’Unione dell’energia“.

Così Věra Jourová, Commissario europeo per la giustizia, la tutela dei consumatori e l’uguaglianza di genere nella Commissione Ue, ha commentato in nota il quadro europeo di valutazione 2016 dei mercati al consumo.

Lo strumento sorveglia il funzionamento di 42 mercati e, dal 2008, è utile ai responsabili politici nazionali e ai portatori di interesse a valutare e orientare l’impatto delle politiche nel tempo e a confrontare la situazione all’interno dei diversi Stati membri.

In generale, le prestazioni sono migliorate rispetto all’ultimo quadro di valutazione del 2014. Tra i mercati di beni, che complessivamente vegono valutati più positivamente rispetto a quelli dei servizi, hanno ricevuto le valutazioni più alte i settori: libri, riviste, giornali e grandi elettrodomestici. A perdere terreno i mercati al dettaglio di beni di largo consumo: bevande alcoliche e pane, cereali e pasta.

Nei mercati dei servizi hanno prevalso quelli legati allo svago: dagli alloggi per vacanze ai servizi per lo sport passando per le offerte culturali d’intrattenimento.

Male, invece, i settori ferroviario, delle telecomunicazioni, della fornitura di acqua ed elettricità sui quali sono state registrate prestazioni maggiormente disomogenee tra gli Stati membri e che richiedono, dunque, interventi strutturali per evitare ulteriori danni ai consumatori.

Sono i servizi finanziari a registrare i progressi più significativi: lo testimonia la maggiore fiducia dei consumatori nelle banche, nei fondi pensione privati e nei fondi di investimento. Al contempo, i servizi bancari si classificano come gli “ultimi della classe”.

Infine, la valutazione 2016 analizza per la prima volta i motivi che hanno impedito ai consumatori, in alcuni casi, di cambiare fornitore – fermo restando che il numero dei passaggi è in aumento -: i risultati mostrano che la preoccupazione degli utenti è dettata dalle diffcoltà comportate dal cambiamento.

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