Energia elettrica consumi in calo: a luglio -9,6% rispetto al 2015

Elettricit   8980Numeri in calo per i consumi di energia elettrica in Italia nel mese di luglio e nei primi 7 mesi del 2016 rispetto al 2015. A luglio, infatti, come riporta una nota di Terna, la domanda di energia elettrica nel nostro Paese è stata pari a 29 miliardi di kWh registrando una riduzione del 9,6% rispetto allo stesso periodo del 2015. Se si prende in considerazione, invece, il dato relativo ai primi 7 mesi del 2016 si vede come, rispetto all’anno precedente, si sia verificata una flessione del 3,3 %

Andando più in dettaglio, da un’analisi della potenza di punta del mese di luglio 2016, si vede come il picco,  raggiunto alle ore 17 del 12 luglio, sia stato pari a 53.314 MW, dato in flessione del 10,2% rispetto alla punta di record di luglio 2015. “Le flessioni relative alla domanda di energia e di picco dei consumi –  si legge nella nota diffusa da Terna – possono essere in parte spiegati per effetto del calendario e della temperatura. Infatti, rispetto a luglio 2015, uno dei mesi più caldi degli ultimi 100 anni, si è registrato un forte calo della temperatura media mensile, mentre – quanto al calendario – il mese ha contato due giorni lavorativi in meno (21 vs 23).”

Ma qual è stata la distribuzione sul territorio della domanda di energia elettrica a luglio 2016?  I 29 miliardi di kWh richiesti sono stati distribuiti per il 46,5% al Nord, per il 29,6% al Centro e per il 23,8% al Sud.  La variazione tendenziale di luglio 2016 su scala territoriale si è, invece, caratterizzata per una sostanziale omogeneità con numeri in calo: -9,9% al Nord, -9,7% al Centro  e -8,9% al Sud. 

Inoltre  “Nel mese di luglio 2016 la domanda di energia elettrica sia stata soddisfatta per un 86,4% con produzione nazionale e per la quota restante (13,6%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. In dettaglio, la produzione nazionale netta (25,1 miliardi di kWh) è in flessione di un 10,3% rispetto a luglio 2015”, aggiunge Terna nella nota. 

Un aumento è stato registrato dalle fonti di produzione idrica che registrano un + 1,9%, eolica (+23,4%) e geotermica (+3,8%). Numeri in flessione, invece, per le fonti termiche per cui la riduzione è stata pari al 15,1% e per il fotovoltaico, diminuito dell’11,4%. 

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