Catastrofi climatiche, secondo uno studio sono correlate ai conflitti in Stati multietnici

SomaliaEsisterebbe una correlazione tra i conflitti avvenuti in nazioni multietniche e i disastri naturaliE’ quanto affermato da uno studio pubblicato sulla rivista ‘Proceedings of National Academy of Sciences (PNAS)’  secondo cui lo scoppio del 23% dei conflitti armati nei Paesi caratterizzati dalla copresenza di diverse etnie (come Somalia e Afghanistan) ha coinciso, a partire dal 1980, con periodi in cui si sono verificati disastri ambientali. Questo dato si scontra, come si legge sul sito della Reuters che dà la notizia, con quello relativo al resto del mondo dove solo nel 9% dei casi si poteva riscontrare lo stesso nesso. Naturalmente, come si spiega nello studio, la relazione tra disastri ambientali e conflitti non va interpretato nei termini di un semplicistico nesso causa-effetto, ma piuttosto come una concomitanza di fattori che aumenta il rischio che il fenomeno si verifichi. 

In sintesi, dunque, la ricerca ha evidenziato come nei Paesi in cui convivono diverse etnie le catastrofi ambientali possano influenzare in qualche modo la nascita di conflitti.  “I nostri risultati implicano che le catastrofi (ambientali) potrebbero agire da moltiplicatore di minacce in alcune delle regioni più soggette ai conflitti del mondo” si legge sul sito della Reuters che cita lo studio. 

Questo trend si registrerebbe anche, in maniera speculare, se si prendono in considerazione misure volte a ridurre le emissioni inquinanti e in generale il riscaldamento globale. In questo caso si otterrebbe, infatti, una riduzione dei rischi di conflitti. 

“Il nostro studio aggiunge la prova di un co-benefit molto speciale legato alla stabilizzazione del clima: la pace”, ha  sottolineato Hans Joachim Schellnhuber, uno degli autori dello studio e direttore dell’Istituto di Potsdam per la ricerca sull’impatto climatico. 

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