Taglio emissioni, UE: target al 33% per l’talia da settori non ETS. Galletti: “iniqua proposta”

Shutterstock 425633167La proposta di distribuzione delle quote della Commissione Europea per i settori non ETS e i meccanismi di flessibilità previsti “non sono equi e non tengono conto dei grandi passi in avanti fatti nel tempo dal nostro Paese“. Il rischio è quello di “premiare chi emette di più” e di punire “i comportamenti virtuosi“. Così il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti giudica in una nota l’obiettivo del 33% al 2030 (rispetto al livello del 2005) di riduzione delle emissioni di gas serra provenienti dai settori non ETS fissato dalla Commissione UE e presentato oggi all’interno del pacchetto di misure dedicato alla decarbonizzazione delle economie d’Europa.
In particolare all’Italia, che ha già “applicato politiche virtuose di riduzione“, sono richiesti “sforzi superiori” rispetto ai Paesi che “hanno ridotto di meno in questi anni“. Inoltre, il Ministro evidenzia che l’obiettivo non tiene conto nè del “raggiungimento, e per l’Italia l’ampio superamento, degli obiettivi fissati al 2020” nè della “ridotta incidenza della nostra agricoltura nella produzione di emissioni inquinanti“.
Rispetto al target dei 28 del 30% da raggiungere nei comparti non ETS, bisognerà lavorare “assieme agli altri Paesi per ristabilire l’equilibrio necessario”.

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