La terza isola più grande dell’Australia, l’Isola dei canguri, sta valutando la possibilità di provvedere al 100% dei suoi consumi di elettricità attraverso l’utilizzo delle rinnovabili e di rendere questa fonte energetica rilevante anche nel settore trasporti.
L’idea, come scrive il Guardian che dà la notizia, è quella di sfruttare l’energia solare, eolica, quella da biomasse e quella dell’Oceano combinandola con sistemi di storage e software intelligenti. Ma c’è di più: si pensa addirittura di scollegare l’isola dalla rete continentale, scelta presa in considerazione anche per la necessità subentrata di sostituire il cavo con cui viene fornita elettricità all’isola dalla terraferma. South Australian Power Networks ha chiesto, dal canto suo, di valutare proposte alternative e ha sottolineato che verranno prese in considerazione offerte in grado di mantenere i costi nel range che va dai 45 ai 50 milioni di dollari. La decisione dovrebbe essere presa alla fine di quest’anno.
Già altre isole, come King Island, Lord Howe hanno fatto ricorso alle fer e a sistemi di storage, ma sono rimaste dipendenti per una percentuale che va dal 20% al 30% dai combustibili fossili per il loro fabbisogno di elettricità. Se il progetto dell’isola dei canguri andasse in porto sarebbe il primo caso di isola australiana alimentata interamente a rinnovabili per l’elettricità e i trasporti.
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