Mobilità a idrogeno: presentato a Catania il Piano Nazionale. Ora in Consiglio dei Ministri

Fuel CellL’idrogeno entra ufficialmente nel Piano strategico dell’Italia per lo sviluppo dei combustibili alternativi. E si vengono a definire i contorni di un’Italia sempre più a idrogeno, troppo sfumati solo un anno fa. A mettere a fuoco questo profilo i numeri del Piano presentati oggi a Catania: la previsione al 2025 parla di 27 mila veicoli a celle a combustibile, 23 mila autobus e 5 mila stazioni di rifornimento. E se si guarda al 2050, superando le richieste europee contenute nella Direttiva 2014/94/UE (DAfi), il dato previsionale è di 8,5 mln di mezzi. 

Ad elencarli oggi, nella due-giorni organizzata da Anci, Ministero dell’Ambiente e Comune di Catania, Alberto Dossi, Presidente del Comitato di indirizzo strategico di Mobilità idrogeno Italia (MH2IT), organismo che ha ottenuto dal Ministero dello Sviluppo Economico il mandato ufficiale per l’elaborazione del Piano nazionale di sviluppo delle infrastrutture per il rifornimento di idrogeno nei trasporti.

Il piano è ora in approvazione alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, prima della presentazione alla UE il prossimo novembre”, ha commentato Dossi nella giornata. E prevede l’introduzione di flotte per le autovetture e gli autobus in grado per assicurare un adeguato fattore di carico per ciascuna stazione di rifornimento e minimizzare i rischi finanziari e introdurre la tecnologia. 

Oltre a una stima dell’entità del finanziamento utile per le applicazioni nei veicoli industriali e nel trasporto ferroviario e navale, il Piano considera la produzione di idrogeno da steam reforming di gas naturale e biomateano e da elettrolisi dell’acqua da rinnovabili. Tecnologie che rendono performanti i veicoli al pari di quelli più tradizionali e che riducono l’impatto dei trasporti sull’ambiente: “L’efficienza è sorprendente – ha spiegato Dossi – ed è bene ricordare che i motori a fuel cell, rispetto ai motori a combustione interna, rilasciano nell’atmosfera solo vapore acqueo. I veicoli leggeri con 1 kg di idrogeno oggi percorrono 100 km, hanno livelli di autonomia al passo con le altre vetture (500-750 km con un pieno) e i tempi di rifornimento sono inferiori ai 5 minuti”. Discorso analogo per gli autobus che dovrebbero essere 110 entro il 2025 e 23 mila entro il 2050 con un’autonomia di 450 km con un pieno, tempi di rifornimento inferiori ai 10 minuti e efficienza di 8-9 kg per percorrere 100 km.

Circa le stazioni di rifornimento, che verranno collocate soprattutto in città, si stimano 20 al 2020 (10 per veicoli leggeri e 10 per quelli pesanti) e 197 al 2025 (141 solo per veicoli leggeri). Complessivamente oltre 5 mila entro il 2050. 

La spinta dal basso che ha accompagnato la nascita e la crescita dell’iniziativa MH2IT, su esempio di Paesi come Francia e Germania, oggi però invoca un eguale movimento dall’alto per riuscire proliferare: “Da parte nostra, del privato e del mondo dell’industria, continueremo a mettere a disposizione il contributo di competenze e investimenti di cui disponiamo su tutta la filiera, essendoci tra noi case automobilistiche, operatori delle stazioni di rifornimento e fuel cell, produttori di idrogeno – ha commentato Dossi – . Rimane però cruciale un’azione condivisa con le istituzioni per definire le giuste politiche e gli ambiti di investimento sostenibili, in modo da portare questa tecnologia su larga scala e favorirne la diffusione”.

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