Il divieto di effettuare operazioni di fracking nelle formazioni di argilla che in genere si trovano a una profondità di 1000- 2500 metri di profondità. E’ quanto ha stabilito, come riporta il sito della Reuters che dà la notizia, la Camera Bassa del Parlamento tedesco la scorsa settimana limitando in questo modo lo sviluppo dello shale gas nel Paese. Il divieto non riguarderà le trivellazioni di prova con finalità di ricerca scientifica, ma questi procedimenti dovranno essere approvati dal Governo in base a una valutazione di esperti indipendenti.
Il fracking a 4000-5000 metri di profondità, che è stato praticato per 30 anni in Germania, sarà invece consentito, ma la regolamentazione sarà più rigida. il divieto tedesco, che segue quello della Francia e dei Paesi Bassi, ha una durata indeterminata, ma il Parlamento potrà rivalutare la decisione nel 2021 in base alla mediazione raggiunta dagli esponenti cattolici del CDU e l’ala sinistra dei socialdemocratici (SPD).
Se gli oppositori dello shale gas menzionano a sostegno delle loro tesi il rischio di innescare terremoti e contaminare l’acqua, l’industria del gas tedesca, sottolinea, al contrario, come la limitazione del fracking potrebbe contribuire ad aumentare la dipendenza delle importazioni di energia dalla Russia.
“Lo shale gas è un’opzione importante, abbiamo praticamente dato via le nostre possibilità con questo pacchetto legislativo”, afferma nell’articolo Christoph Loewer, amministratore delegato della associazione tedesca OIl&GAS BVEG di Hannover.
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