Raccolta RAEE, in Italia + 151% nel 2015

Raee   1In Italia nel 2015 sono stati raccolti più di 146 milioni di kg di prodotti tecnologici a fine vita. Questo è solo uno dei dati contenuti nel Rapporto Cobat 2015, l’analisi realizzata dal Consorzio Nazionale Raccolta e Riciclo, presentata recentemente a Roma durante un incontro incentrato sui temi dell’economia circolare.

Numeri particolarmente positivi sono stati registrati dai RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche). “All’interno di questa categoria – ha spiegato a Canale Energia Michele Zilla, direttore generale di Cobatabbiamo avuto un incremento nel 2015 del 151% della raccolta, circa 19 milioni di chili rispetto ai 7 milioni e mezzo del 2014”.

I prodotti tecnologici a fine vita, ha aggiunto il manager, “sono classficati in cinque gruppi R1, R2, R3, R4 e R5. La nostra attività è principalmente incentrata su R2, gli elettrodomestici bianchi come lavatrice lavastoviglie, R3 tra cui tv e monitor e R4  tra cui pc portatili e cellulari. Qui abbiamo avuto significativi incrementi dovuti al fatto che le attività di raccolta programmate con il centro di coordinamento stanno avendo risultati positivi rispetto alle raccolte libere. In particolare nell’R3 abbiamo avuto una raccolta che ha superato gli 11,5 milioni di kg di prodotto a fine vita. In totale il mondo RAEE in tutta Italia, nell’ambito della raccolta domestica, ha raggiunto le 225 mila tonnellate”. 

Soddisfatto anche Giancarlo Morandi, presidente di Cobat. Sono “risultati ottimi – commenta il manager in una nota – ma gli obiettivi che ci prefiggiamo sono ben più ambiziosi. Siamo in prima fila per trovare una perfetta sintesi tra economia circolare e mobilità sostenibile, raccogliendo e riciclando tutte le componenti delle auto del futuro, quelle ibride e soprattutto elettriche, stando al passo con le innovative batterie che le alimentano”.

Segno positivo anche per la raccolta e riciclo di pile e accumulatori esausti, con il 53% dell’immesso al consumo nel settore degli accumulatori industriali e per veicoli (più di 126 milioni di kg) e il 29% in quello delle pile e degli accumulatori portatili (1 milione 150 mila kg). In particolare il Molise è la Regione che registra il maggiore incremento dei quantitativi di raccolta (+912,2%), mentre in termini assoluti è la Lombardia, seguita da Emilia Romagna e Campania, a raggiungere i migliori risultati con oltre 18 milioni. 

Cobat ha inoltre deciso di portare avanti due ricerche che hanno mostrato risultati incoraggianti nel 2015, progetti che hanno come obiettivo principale quello di analizzare metodologie sostenibili, sia sotto l’aspetto di processo che sotto l’aspetto economico, per il riciclo delle diverse tipologie chimiche di cui sono costituite le pile portatili, in modo da ottenere materia prima seconda.

“La ricerca – ha spiegato a Canale Energia Luigi De Rocchi, responsabile Studi e Ricerche di Coba, in riferimento al progetto realizzato con il CNR  si è sviluppata nell’arco del 2015 giungendo a una prima serie di importanti risultati nell’attività di trattamento di queste batterie che ha, però, necessitato di una seconda fase per approfondire alcuni temi”.

Nella prima fase – ha aggiunto De Rocchisi è cercato di capire quali potessero essere le modalità di aggressione chimica dei composti delle batterie per poter portare in soluzione le varie tipologie di metalli contenute all’interno. Nella seconda fase della ricerca, iniziata a gennaio di quest’anno, la ricerca si focalizzerà, invece, in maniera più specifica sulle modalità attraverso le quali giungere a una preparazione di questi metalli per riottenerli dalla parte liquida dalla quale sono stati mandati in soluzione in modo da averli  sottoforma di composti”. 

Print Friendly, PDF & Email

Per ricevere quotidianamente i nostri aggiornamenti su energia e transizione ecologica, basta iscriversi alla nostra newsletter gratuita

Tutti i diritti riservati. E' vietata la diffusione
e riproduzione totale o parziale in qualunque formato degli articoli presenti sul sito.
Un team di professionisti curioso e attento alle mutazioni economiche e sociali portate dalla sfida climatica.