Un invito all’università di Cambridge a non investire nei combustibili fossili. E’ quanto è contenuto nel testo di commento che l’ex arcivescovo di Canterbury Rowan Williams ha scritto per un rapporto realizzato dal gruppo di studenti della celebre università inglese denominato “Cambridge Zero Carbon Society”.
“Il degrado ambientale – ha affermato Williams, come riportato sul Guardian che dà la notizia – è una questione di vita o di morte per molte comunità in tutto il mondo, in particolare per quelle economicamente più vulnerabili. Il costo della nostra lentezza o indifferenza su queste questioni è immensamente grave per le popolazioni più povere nel nostro mondo, molti di loro sono disorientati dalle nostre risposte che vanno a rilento”.
La questione non coinvolge solamente l’ambito etico, ma ha effetti consistenti anche in ambito economico: il rapporto mostra, infatti, che, se l’università avesse intrapreso questa strada già tre anni fa si sarebbero potuti ottenere 112 milioni di pound in più rispetto alle cifre registrate. Nel testo si sostiene inoltre come disinvestire nel settore dei combustibili fossili sia una decisione moralmente giusta, uno strumento efficace per portare avanti un cambiamento politico e sociale. In particolare l’invito è a ritirare tutte gli investimenti e a non effettuarne di nuovi in futuro optando per risorse più sostenibili.
Ma l’università di Cambridge non è l’unico ateneo in cui la questione dell’ecosostenibilità è oggetto di dibattito. Anche Oxford lo scorso maggio ha eliminato tutti gli investimenti in sabbie di catrame di carbone, ma ha specificato che non è una rinuncia completa a tutti i combustibili fossili. Cambridge ha invece annunciato la nascita di un gruppo di lavoro per studiare investimenti etici. Tra le richieste c’è il completo abbandono delle fonti fossili. Attualmente la loro petizione ha raccolto più di 2.100 firme.
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