Digital divide: quali reti per l’Italia?

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Le implicazioni tecnologiche delle strategie nazionali per la banda ultralarga e per la crescita digitale 2014-2020, oltre al decreto attuativo alla riforma Madia per la digitalizzazione delle amministrazioni pubbliche, sono al centro della focus story nel primo numero di e7 nel 2016.

Se per la connettività super veloce il Sottosegretario Mise Antonello Giacomelli ha reso noto la scorsa settimana che lo Stato costruirà direttamente una rete in fibra ottica nelle aree del Paese “a fallimento di mercato” (7.300 i Comuni interessati), per la banda larga si stanno sviluppando esempi di diffusione tecnologicamente “alternativi” a carattere pubblico e privato.

Nei Comuni di Dobbiaco e San Candido (TN), ad esempio, il trasporto dei cavi in fibra ottica dalle centrali agli utenti finali sarà effettuato sfruttando le condutture del teleriscaldamento. Una soluzione che fa “sinergia e consentirà alle amministrazioni di contenere i costi”, spiegano i Sindaci dei due territori interessati. Altro esempio riportato nel settimanale di QE riguarda invece la diffusione della banda larga tramite wireless con tecnologia mobile “WiMax”, già consolidata sul mercato, ed LTE, più recente.

Completano questo numero di e7, oltre alle consuete rubriche, l’intervista al Sindaco di Livorno, Filippo Nogarin, sulla gestione dei servizi pubblici locali, l’analisi di scenario sul settore utility di IDC Energy Insight e gli approfondimenti sugli usi energetici dell’idrogeno e sulla stampa ambientalista in Scozia.

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