Eco-innovazione, l’Italia può fare di più

DigitaletoccoLa produzione italiana di brevetti tecnologici nell’ambito dei “beni ambientali” risulta “non inferiore e spesso superiore” al valore medio di produzione brevettuale nazionale. A fronte di ciò, però, l’Italia non si distingue per “elementi altamente tecnologici” e “particolare grado di innovazione”.

A rivelarlo è l‘indagine condotta dall’Osservatorio Innovazione e Tecnologia per la Green Economy (“Italian Council for Eco Innovation”), promosso dal Ministero dell’Ambiente in collaborazione con la Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile.

In particolare, “pur con un patrimonio brevettuale che si intuisce poco tecnologico e mediamente innovativo, il Paese realizza spesso ottimi risultati di saldo commerciale con l’estero, profilando quindi un tessuto produttivo dinamico e capace di proporre efficacemente il prodotto sul mercato internazionale”, spiega il report.

L’Osservatorio ha individuato due aspetti di particolare debolezza del Paese:  “istruzione, formazione e rapporti tra Università/Centri di Ricerca e il tessuto industriale/economico produttivo; sostegno governativo in termini sia finanziari sia normativi, individuando le opportunità di finanziamento disponibili e stimolando la crescita di investimenti a rischio”.

Andando nel dettaglio, sono cinque le aree di indagine prese in considerazione, per le quali si fa riferimento ai dati 2001-2010: 1) General Environmental Management; 2) Energy Generation from Renewable and non-fossil Sources; 3) Emissions Abatement and Fuel Efficiency in Transportation; 4) Energy Efficiency in Buildings and Lighting; 5) Green Chemistry.

In questi cinque settori analizzati, le specifiche “Classi tecnologiche” dove l’Italia presenta un vantaggio tecnologico sono: Water Pollution Abatement, Waste Management, Fuel Efficiency Improving Vehicle Design, Heating, Insulation e Green Plastics.

Infine, rileva l’indagine, rispetto agli altri paesi, “sul versante tecnologico l’Italia sconta un certo ritardo complessivo, tuttavia, sul fronte della competitività (export e saldo commerciale) la performance nazionale è molto buona e in alcuni casi ottima (Bio-fuels)”.

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