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Viene qualificata come elemento cardine della green economy e dello sviluppo di politiche low carbon, eppure è tra le forme di produzione energetica più dibattuta e contestata del Paese. Che si tratti di inquinamento delle falde acquifere, rischio sismico, deturpazione del paesaggio oltre che di sottrazione di terre per attività economiche e turistiche, la Geotermia sembra sempre ricoprire il ruolo della madrina cattiva. In ogni storia.
Stimolato dalla manifestazione promossa lo scorso 5 novembre a Montecitorio dalla Rete Nazionale No Geotermia Elettrica Speculativa e Inquinante (NOGESI) e dalla mancata emanazione delle nuove linee guida da parte del Governo, e7è tornato sul tema con le interviste ai protagonisti del settore e con una nuova chiave di lettura: non solo la produzione di energia elettrica, ma anche lo sfruttamento del calore.
E per sostenere nuovi progetti non possono mancare i finanziamenti: per questo vi parliamo dei nuovi bandi 2016-17 per Horizon2020 presentanti la scorsa settimana nella sede della Regione Lazio e della promozione, da parte del Gruppo Gala, di Gala Lab, nuovo incubatore e acceleratore di start up.
Valicando le mura nazionali vediamo cosa è accaduto nell’edizione della European Utility Week 2015: la fiera di Vienna si è concentrata sulla mobilità sostenibile e sulle città intelligenti.
Iniziative che possono essere accomunate sotto il cappello della salvaguardia per l’ambiente, in cui rientrano anche le tecnologie per il monitoraggio e il controllo delle polveri sottili del CSM e la riforma della tariffa elettrica – pezzi in chiusura del numero.
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