A Ravenna riunione Comune-Regione sul futuro del polo energetico

Ravenna“Un arresto delle attività metterebbe a rischio almeno 5 miliardi di euro di investimenti nella Regione Emilia-Romagna, tutti provenienti da compagnie private italiane e straniere, nuovi posti di lavoro quasi tutti altamente qualificati e porterebbe ad una riduzione del gettito fiscale di oltre mezzo miliardo di euro all’anno”. Questi i dati portati da Assomineraria a sostegno dell’azione dei rappresentati del Comune di Ravenna nel corso della riunione svoltasi ieri con la Regione sul futuro del polo energetico della città.

Centro del dibattito le problematiche industriali ed ambientali del territorio. Per sensibilizzare l’Autorità Regionale e il Governo, Assomineraria ha sottolineato come “l’attività di ricerca e sviluppo di idrocarburi registra i migliori indici di sicurezza e di protezione ambientale con un’occupazione del suolo minima (meno di 200 ettari a livello nazionale tra tutte le infrastrutture offshore e onshore), un bassissimo utilizzo di acqua dolce, nessuno scarico a mare, un significativo contributo alla riduzione delle emissioni di gas climalteranti in atmosfera e la partecipazione all’esecuzione di progetti di protezione ambientale”.

Un lavoro che, stando a quanto affermato, fino ad oggi si è ben sposato anche con le altre attività del territorio: comparto agricolo, edilizio, tecnologico e delle PMI.

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