Commercializzare l’etanolo cellulosico generato sfruttando sottoprodotti di scarto. Per farlo la società DuPont sta costruendo uno stabilimento in scala commerciale in Nevada, Iowa, che entrerà a regime nel corso del 2015.
Tra le prime bioraffinerie cellulosiche al mondo su scala commerciale, lo stabilimento convertirà residui di mais – stocchi, foglie e tufoli – in oltre 135 milioni di litri di etanolo l’anno. Ad oggi, sono circa 375.000 tonnellate secche di scarti di mais raccolte annualmente in un’area di 76.000 ettari.
I lavori richiederanno un investimento di 225 milioni di dollari e vogliono rafforzare i legami con gli agricoltori e gli agronomi locali – al momento circa 500 – per sviluppare nuove procedure di raccolta di materie prime e concretizzare la commercializzazione dell’etanolo cellulosico. Inoltre, è forte il contributo dell’Università Statale dell’Iowa e delle due stazioni di ricerca DuPont Pioneer.
La tecnologia sarà anche applicabile a materie prime quali paglia di grano e di canna da zucchero, residui processuali dell’olio di palma e sorgo da biomassa.
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