Canone Rai, la Bolletta non è una soluzione

TelevisioneCanone Rai, la Bolletta non è una soluzione Il Governo Renzi ci prova ancora, inserendo per il secondo anno di seguito, la proposta di pagare il canone Rai con la Bolletta Energetica. Anzi mentre nel 2014 la proposta prevedeva uno sconto del canone da 113,00 euro a 60,00€ il 2015 vede una richiesta di pagamento rivisto a 100,00€. Il motivo ufficiale è evitare l’evasione della gabella statale, e anzi con l’occasione la proposta del Governo è estendere anche ai possessori degli apparecchi multimediali come smart-phone e tablet il pagamento. Insomma più una tassa sulla fruizione degli audiovisivi tout cort che il finanziamento della Rai vero e proprio… Le associazioni dei consumatori non ci stanno.

L’Unione Nazionale Consumatori fa riferimento, in una nota stampa, alla erronea procedura di modifica della legge in essere. Il presidente Massimiliano Dona evidenzia come:”Far pagare il canone Rai a chi paga una bolletta della luce è illegale, senza una modifica, con legge ordinaria, del Regio decreto legge del 1938 che lo ha introdotto”. Il riferimento all’art. 1 del R.D.L. n. 246 del 21/2/1938 è chiaro, secondo l’associazione, nello stabilire che il canone deve essere pagato, come cità l’articolo da ‘chiunque detenga uno o più apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle radioaudizioni’, ossia dei programmi televisivi. L’inserimento del pagamento con un emendamento messo nella legge di stabilità o nel Milleproroghe per chi detiene un contatore della luce, inoltre, inverte il principio “dell’onere della prova”. In questo modo i consumatori che non detengono un apparecchio televisivo, pochi certamente ma esistono, sono costretti a dover dimostrare la propria innocenza in un caso in cui è impossibile fornire documentazione adeguata a propria discolpa, come invece accade in altri esempi di evasione.

“Difficile provare di non avere una tv, senza una perquisizione delle forze dell’ordine nell’appartamento. Non possiamo, però, trattare chi non ha una televisione alla stregua di un criminale. Viene meno il principio di presunzione di innocenza fissato dalla Costituzione. La prova dell’evasione deve restare a carico dello Stato” ha proseguito Dona. “D’altronde non è complicato intercettare l’evasore. La prova è sui tetti delle case: chi ha un’antenna deve pagare il canone. Si possono, inoltre, incrociare i dati con quelli degli abbonati alle pay tv“ suggerisce Dona ricordando che l’associazione pronta a tutelare chi dovrà dimostrare di non disporre di un mezzo televisivo.

Intanto anche l’associazione del comparto elettrico, Assoelettrica, insorge. Il presidente Chicco Testa ha già rilasciato diverse dichiarazioni mezzo stampa e sui giornali in cui ribadisce l’erroneità del mezzo della bolletta elettrica che arrecherebbe confusione nei consumatori ed un eccessivo disagio legato alla categoria dei venditori elettrici.

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