Europa e America Latina in cima alla classifica delle “città più verdi”

Le città del mondo sono sempre meno dipendenti dalle fonti fossili. A provarlo lo studio congiunto condotto dal Carbon Disclosure Project (CDP) e da AECOM che ha indagato il comportmento di 308 comuni sparsi nel globo.

Circa la metà del campione ha fornito dati sul proprio mix energetico: su 162 città il 35% ha mostrato di sfruttare fonti green per i 3/4 del totale, mentre l’86% dei rispondenti reputa fondamentale il ritorno economico per poter perseguire una strada green.

Le città più virtuose quelle dell’America Latina e dell’Europa: tra le 68 europee che hanno partecipato all’indagine (38 delle quali fornendo dettagli circa il proprio portafoglio energetico), le capofila si sono rivelate Reykjavik, Padova, Zurigo, Funchal, Oslo e Parigi.

La capitale della Svezia, in particolare, si propone di essere completamente indipendente dalle fonti fossili entro il 2040: “Stoccolma è da sempre attenta all’importante tema del clima impegnandosi nella riduzione dei consumi energetici e nella produzione di rifiuti, ma sarà necessario fare ancora di più. L’adozione di strumenti di misurazione va in questa direzione e ci permetterà di accreditarci come capofila“, ha affermato il Sindaco Karin Wanngård.

Per Nord America, Africa e SudEst asiatico c’è ancora molto da fare: Santa Monica e San Francisco si propongono di eliminare il consumo di fonti fossili; Austin ha fissato l’obiettivo del 55% di energia da fonti rinnovabili entro il 2025; e Hong Kong punta sugli incentivi per stimolare le utility ad investire nelle rinnovabili. “Trasformare la rete sarà essenziale per aiutare le città, e di conseguenza le nazioni, a raggiungere gli obiettivi di riduzione di CO2 che emergeranno dalla conferenza di Parigi. Gli investimenti in energie alternative fatti sino ad oggi dalle municipalità vanno in questa direzione”, ha spiegato Claire Bonham-Carter, Director of sustainable development di AECOM.