Il contributo del monitoraggio per politiche energetiche più efficienti

OdysseeLa sfida che ci poniamo, riassunta nella nuova Call all’interno di Horizon 2020, è quella di andare a scomporre e, quindi, disaggregare gli indicatori prodotti a livello regionale. In Italia bisognerà moltiplicare per 20 la quantità di informazioni ottenute, date le diverse realtà presenti e gli obiettivi fissati dalle stesse, e ciò varrà anche per gli altri Stati Ue”.

Così Alessandro Federici, Responsabile del servizio monitoraggio per il supporto delle politiche di efficienza energetica, Enea, in occasione del convegno “ODYSSEE-MURE, strumento per il monitoraggio delle politiche di efficienza energetica” svoltosi oggi a Roma presso la sede dell’Enea, spiega ai microfoni di Canale Energia l’evoluzione di ODYSEE-MURE, il progetto del programma Intelligent Energy Europe della Commissione Ue.

L’iniziativa, partita oltre vent’anni fa a supporto dei governi Ue, punta ancora oggi ad individuare, grazie all’analisi quantitativa e al monitoraggio, le aree che gravano sulle performance energetiche dei Paesi (i 27 della Comunità Europea più la Norvegia). Per farlo si avvale di due database: ODYSSEE, che raccoglie dati energetici di base ed elabora indici sintetici di efficienza energetica, e MURE, relativo alle politiche attuate dai singoli paesi e alle più recenti misure a supporto dell’efficienza energetica.

L’indice ODEX, che rappresenta la sintesi dei due database e viene sfruttato sia dall’Eurostat che dall’Agenzia nazionale per l’energia, si è finora mostrato efficace perché, oltre a stabilire indici comuni tra le diverse nazioni e favorire l’omogeneità delle analisi, è riuscito a valutare la performance energetica dei paesi “depurandola dagli effetti strutturali, ad esempio della crisi economica o della stagionalità, in modo da ottenere uno strumento più preciso rispetto gli strumenti di misura classici”. Stando ai risparmi energetici conseguiti, e quindi sommando i benefici ottenuti grazie agli strumenti incentivanti in fiere (i certificati bianchi sfruttati principalmente dal comparto industriale, le detrazioni fiscali indirizzate alle famiglie e il conto termico riferito alla PA), l’Italia si mostra sulla buona strada: “Dal 2011 al 2013 abbiamo raggiunto oltre il 20% degli obiettivi di risparmio fissati al 2020. L’industria e il settore residenziale, trainati dai meccanismi di incentivazione, hanno fatto la parte del leone. Più arretrate le Pubbliche Amministrazioni, l’edilizia (per il quale oggi vige l’obbligo di riqualificare annualmente una superficie pari al 3% degli edifici governativi) e i trasporti”, prosegueFederici .

Evidenti, per contro, anche le aree di miglioramento su cui far convergere le nuove misure di sostegno: “Negli ultimi anni ci siamo accorti che dovevamo puntare sul settore residenziale e, infatti, le più recenti politiche di incentivazione sono andate in questa direzione  – ha commentato ai microfoni di CE Giovanni Perrella, segreteria tecnica DGMEREEN, Ministero sviluppo economico  -. In futuro dovremo puntare sul settore dei trasporti sia per l’efficientamento del parco veicoli che per la diversificazione delle fonti energetiche. Da poco abbiamo lanciato sul sito del Mise una consultazione sull’adozione del Gas naturale liquefatto, carburante che ritengo potrà dare il proprio contributo in termini di competitività del sistema trasporti nazionale”.

Passando dall’omologazione dei dati, a livello Ue, e sperando nella disaggregazione delle informazioni, per un’analisi quantitativa ancora più accurata, le Istituzioni non dimenticano che, oltre i numeri, l’importanza delle azioni individuali resta fondamentale: “La buona performance a livello nazionale riflette quella locale, ma ci sono ancora margini su cui lavorare per ridurre le emissioni di CO2 ha spiegato ai microfoni di CE Mauro Mallone, Responsabile divisione efficienza energetica, Mise (di seguito il suo commento video) . Ritengo che il contributo del singolo cittadino, il principale consumatore di energia, sia fondamentale, sia sul luogo di lavoro che all’interno della propria abitazione. Attuare comportamenti efficienti è indispensabile per contenere il consumo energetico nazionale”.

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