Idroelettrico: nuove applicazioni con la vite di Archimede

LambroCon la vite di Archimede è possibile produrre energia anche da salti bassissimi di 210 cm. A testimoniarlo la centrale idroelettrica recentemente inaugurata da Bissi Holding sul fiume Lambro nei pressi del quartiere Crescenzago-Cascina Gobba.

Attraverso la riattualizzazione di questa tecnologia, un tempo adoperata per il sollevamento dell’acqua e l’irrigazione, è stato possibile realizzare un impianto di 225 kWh di potenza in grado di soddisfare il fabbisogno energetico di 1500 famiglie con una portata di 15.000 litri al secondo d’acqua. “Attraverso questa tecnologia la produzione è legata a dislivelli molto bassi, ad esempio vecchie derivazioni irrigue, ma possono essere ritenuti adeguati anche i corsi d’acqua di pianura“, ha spiegato Marco Bissi, Presidente dell’azienda.

I lavori sul fiume, durati cinque mesi per una spesa complessiva di 1,4 milioni di euro, sono stati particolarmente delicati: la zona è nota per l’alta concentrazione urbana e gli elevati livelli di inquinamento, che si ripercuotono sulla fauna ittica. Quello sul fiume Lambro è il primo di tre impianti: gli altri verranno realizzati nei pressi di Linate e della Brianza.

Siamo convinti che il piccolo idroelettrico ha ancora spazi per diffondersi, soprattutto perché si tratta di una tecnologia compatibile con l’ambiente. Certo, anche il nostro settore deve fare i conti con i limiti di un Paese segnato dalla burocrazia. All’estero, negli stessi ambiti, tutto è più semplice“, ha concluso il Presidente.

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