Lo scorso 29 maggio Google ha annunciato che nel terzo trimestre dell’anno presenterà due nuove offerte dedicate al mondo dell’Internet of Things.
La prima è Brillo, un sistema operativo derivato Android pensato per tutti i device IoT. Sono poche le informazioni rilasciate dal colosso in merito all’innovazione tecnica e operativa del SO, si sa solo che è più leggero e veloce di Android, ma nulla si conosce riguardo i requisiti hardware specifici e la gamma di soluzioni presenti su chip. Un’anteprima dovrebbe essere pronta tra settembre e novembre.
La seconda è Weave: descritta come una modalità di comunicazione tra i dispositivi, la proposta offrirà un vocabolario a tutti i device connessi in modo che questi possano promuovere tra loro le proprie capacità e funzioni. Date queste funzionalità, Weave rappresenterà il collante per trasformare un gruppo eterogeneo di dispositivi di rete in un ricco sistema per l’automazione e l’interoperabilità.
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