Energia, l’indagine sulla preparazione dei consumatori

TantemaniIl 65% dei consumatori italiani conosce la differenza tra mercato tutelato e mercato libero, mentre il 52% non conosce la differenza tra distributori e venditori. Sono alcuni dei risultati dell’indagine “Cose da non credere”, realizzata dall’Unione Nazionale Consumatori.

Secondo il Segretario generale dell’associazione Massimiliano Dona, “per quanto riguarda l’energia, è emerso un basso livello di consapevolezza dei consumatori, accompagnato però da una forte richiesta di innovazione”.

Gli intervistati, infatti, “sembrano accogliere positivamente le novità tecnologiche, soprattutto i nuovi contatori che potrebbero diventare non solo misuratori più precisi, ma veri e propri strumenti per rendere più facile la gestione dei consumi“, conclude Dona.

Presente nel corso dell’evento di lancio della ricerca anche l’ex Presidente dell’Autorità per l’Energia Alessandro Ortis, che spiega: “L’innovazione può essere un alleato formidabile per il consumatore nel settore dell’energia, che si presenta molto complesso, tanto che ancora oggi i consumatori dimostrano difficoltà anche solo nella lettura della bolletta”.

Grazie all’indagine condotta dall’Unione Nazionale Consumatori è stato possibile comprendere inoltre le modalità di informazione per la scelta del fornitore del mercato libero: il 20% degli intervistati risponde “sono stato contattato a casa mia da un operatore”; il 10% “ho conosciuto l’offerta attraverso la pubblicità sui mass media”, il 7% “ho ricevuto una proposta per telefono” e soltanto il 2% dichiara di aver consultato il “Trova offerte sul sito dell’Autorità dell’Energia”.

L’ultima domanda “è quella più interessante” secondo il Segretario generale Dona: cosa dovrebbe fare un’associazione nel settore dell’energia? La maggior parte degli intervistati ha puntato sul ruolo informativo e il 65% risponde: “Fare chiarezza sui mezzi di informazione per spiegare come scegliere i contratti più vantaggiosi”; a cui si aggiunge il 21% per “fare informazione con opuscoli, pubblicazioni e app per smartphone”.

Considerevole, infine, il numero di quanti reputano prioritaria l’attività di denuncia. il 52% risponde: “Denunciare le imprese scorrette alle autorità indipendenti”, mentre per il 35% “fare cause e processi per chi subisce abusi, come ad esempio addebiti indesiderati”.

 

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