Expo Milano, scatta il countdown

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L’approfondimento nel nuovo numero di e7. Focus su smart city, imprese sostenibili, mobilità e logistica

Partirà ufficialmente il prossimo primo maggio l’Expo 2015, Esposizione universale ospitata dalla città di Milano che punta a essere il più grande evento mai realizzato su alimentazione e nutrizione.

Allo stesso tempo, questa manifestazione ha rilanciato anche i temi della sostenibilità e del consumo delle risorse primarie, energia compresa, oltre a quello dell’innovazione tecnologica che caratterizza il sito espositivo di Expo, pensato e realizzato come una smart city.

A questi vari aspetti è dedicata la focus story del nuovo numero di e7, che ha ad esempio approfondito il “Milan Manifesto – Enterprise 2020”, documento che sarà presentato il prossimo 19 giugno a Expo nel corso della conferenza “Last Call to Europe 2020”. Un’iniziativa che punta a rendere il tema della sostenibilità, sotto tutti i suoi punti di vista, sempre più un riferimento nelle strategie d’impresa.

Ugo Castellano, project manager di Last call to Europe 2020 e membro del Consiglio di indirizzo della Fondazione Sodalitas, spiega: “Sono tre le aree su cui vogliamo coinvolgere le 10.000 imprese che in Europa afferiscono al network Csr Europ”; tra cui, la promozione di “modelli di consumo differenti, come quelli introdotti dalla sharing economy”.

Nel focus di e7 anche l’intervista a Ada Lucia De Cesaris, vice sindaco e Assessore all’Urbanistica del Comune di Milano, che sottolinea l’evoluzione nel campo dei trasporti pubblici che il capoluogo lombardo ha avuto grazie all’Esposizione: “Si potrà accedere comodamente al sito di Expo con i mezzi pubblici”. Tra le iniziative, “abbiamo potenziato il servizio di bike sharing, aggiungendo al parco veicoli circolante 1000 bici elettriche”.

Il sito di Expo, si legge su e7, è costruito come una “città intelligente” realizzata tenendo presenti cinque temi: energia e infrastrutture, Ict, sicurezza, edutainment e service. Tutto ciò, infine, è stato messo in piedi in “greenfield”, cioè partendo da zero senza basarsi su un insediamento precedente.

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