Il nuovo piano generale del traffico urbano (PGTU), approvato in Giunta lo scorso settembre, ha ricevuto il via libera dall’Assemblea Capitolina.
Gli obiettivi contenuti nel piano sono: +20% di velocità commerciale del trasporto pubblico di superficie; +20% di utenti dei mezzi pubblici; -50% dei morti sulle strade nel 2020 rispetto al 2012, in accordo con quanto stabilito dall’Unione Europea; almeno un’ “isola ambientale” in ogni Municipio entro il prossimo biennio; riorganizzazione del centro storico, con accesso solo ai mezzi a basse emissioni; aumento dell’uso delle piste ciclabili entro due anni (+4% in tutta la città, +10% in centro storico).
Lo strumento, come affermato dal sindaco Ignazio Marino, “permette alla città di affrontare in modo innovativo uno dei grandi problemi di Roma”: la Capitale registra il tasso di motorizzazione più alto tra le capitali europee (978 veicoli ogni mille abitanti, contro i 415 di Parigi e i 398 di Londra) e i veicoli complessivi sono 2milioni 800 mila, di cui 700 mila a due ruote.
In un’ottica di sistema e integrazione tra i mezzi attualmente circolanti, il nuovo PGUN premierà i comportamenti virtuosi spingendo le iniziative pensate per la condivisione dello spazio e del tempo (come il car sharing).
Sono stati già individuati gli interventi più urgenti: entro il 2018 verranno ultimati il nuovo nodo Pigneto; il collegamento Ostiense-Vigna Clara; (fermata treni linee FL1-FL3 e scambio con tram e metro C); l’incremento della linea su ferro tra Casilina e Ciampino e delle direttrici esistenti: il passante ferroviario sud Ostiense-Tuscolana-Casilina-Tiburtina; le linee FL1 (aeroporto Fiumicino), FL4 (Castelli), FL6 (Roma-Colleferro), FL7 (Roma-Latina).
Certamente la logistica della mobilità è il primo passo verso un piano urbano di mobilità alternativa, vedi anche l’articolo rispetto il convegno dedicato alla mobilità organizzato da Gruppo Italia Energia editore di questa testata.
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