Gallio, carburo di silicio e indio. Sono gli ingredienti della ricetta di Alfredo Chiacchieroni, elettricista umbro, che ha progettato l’innovativo modulo fotovoltaico a diodi (Imfd).
“Abbiamo modificato i led a diodi, gli stessi che vengono uitlizzati per le spie di telecomandi e cruscotti, inserendo al loro interno una miscela di sostanze che contiene vari composti a base di gallio, carburo di silicio e indio – spiega Chiacchieroni -. Abbiamo poi impilato i diodi per formare pannelli che arrivano fino a 14 strati e hanno il pregio di catturare un ampio spettro di lunghezze d’onda della luce”. In questo modo il rendimento cresce del 64% (rispetto al 16% tradizionale) equivalente a 984 W di potenza per una superficie di 1,6 mq (in confronto ai 256 W dei concorrenti).
Il dispositivo garantisce prestazioni per 50 anni, capacità di operare a temperature di 130°C e, essendo realizzato completamente in plastica, un costo di produzione minore del 70% rispetto ai sistemi in silicio.
Per questa “garage innovation” è prevista la cessione di licenze ad alcune utility elettriche globali: una europea, una asiatica ed una americana.
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