Italia vs Francia e GB: cresce il fronte “pro-diesel”

NuovidieselIl parco veicoli Trenitalia si doterà, entro la fine del prossimo anno, di 210 treni regionali tra diesel ed elettrici.

Da gennaio 2015 i nuovi veicoli diesel, prodotto dall’azienda polacca Pesa, verranno consegnati alle regioni di Abruzzo, Basilicata, Marche, Molise e Toscana, per un ammontare complessivo di 160 milioni di euro.

Stando ai dati di Unrae, nel Paese, il diesel costituisce una buona fetta di mercato: a discapito delle più inquinanti vetture a benzina, le auto diesel, che assicurano una riduzione delle emissioni di CO2 del 25% e di ossidi di azoto del 98%, rappresentano il 55,4% delle vendite.

Un trend, ormai radicato da anni, che si scontra col cambio di rotta di Francia e Gran Bretagna: il sindaco di Londra Boris Johnson ha, infatti, dichiarato che nel 2020 i proprietari di veicoli classificati al di sotto di Euro 6 dovranno pagare 21,50 serline per accedere all’area C di Londra. Nel capoluogo francese, invece, il premier Manuel Valls ha recentemente acnnunciato di voler scoraggiare l’uso di veicoli diesel nel trasporto pubblico creando un sistema fiscale che, dal 2015, riduca la convenienza del carburante alternativo.

Una correzione di rotta che ancora non si sa se sarà limitato ai veicoli più vecchi, ma che sicuramente si scontra con le mira delle grandi case automobilistiche (Renault e Psa tra tutte di cui lo tato transalpino è azionista).

 

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