Gli sviluppi sul blackout del 2003

Italiaspenta

Federconsumatori Nazionale, con i rappresentanti delle sedi associative della Basilicata e di Salerno, ha incontrato il Responsabile dell’ufficio legale e il Responsabile nazionale delle relazioni con le Associazioni dei Consumatori di Enel, per un esame congiunto circa le azioni intraprese dall’azienda stessa nel recupero dei 32.000 rimborsi dati per il blackout del 2003 a seguito di “sentenze passate in giudicato favorevoli ad Enel”.

Ad annunciarlo con un comunicato è Federconsumatori, che spiega come nel corso dell’incontro sia stata effettuata una disamina di quanto accaduto in seguito al blackout elettrico del 27 e 28 settembre 2003, delle azioni svolte e delle conseguenti richieste di risarcimenti danni avviate da cittadini in gran parte residenti nelle regioni Campania, Calabria e Basilicata. L’evento del 2003 è stato anche protagonista di un approfondimento realizzato da e7, il settimanale di Quotidiano Energia, pubblicato in occasione del decennale del 2013 (sul settimanale l’intervista a Gianni Armani, a.d. Terna Rete Italia, che spiega come la rete di trasmissione “nata nel 2005 sulla scia di quegli eventi”, sia cresciuta molto “realizzando oltre 2.500 km di nuovi elettrodotti”).

Tre le tipologie di situazioni che i rappresentanti dell’associazione hanno segnalato nell’incontro: “Molti soggetti non hanno riconosciuto la legittimità della richiesta di restituzione di somme da parte della società recupero crediti incaricata da Enel, poiché asseriscono di non aver mai dato mandato ad alcuno per richiesta di indennizzi; altri, pur riconoscendo come legittima la richiesta di Enel, non sono nelle condizioni di pagare; altri ancora sono stati chiamati in causa in qualità di eredi (questi ultimi non possono esprimere alcun giudizio di merito rispetto all’intera vicenda poiché non sono a conoscenza di quanto accaduto)”.

Dopo aver esaminato le varie tipologie di casi, Enel e Federconsumatori “hanno convenuto che – aggiunge la nota – per chiarire ogni singola vicenda e su richiesta dei debitori che non riconoscono la pretesa di Enel, quest’ultima invierà copia della sentenza del tribunale con allegata copia del fido bancario riportante il beneficiario del rimborso. In tal modo questi ultimi avranno la possibilità di verificare la legittimità della richiesta ed accertare se siano stati raggirati o meno, dal momento che molti non hanno ricevuto alcuna somma né conferito nessun mandato. Coloro che, invece, riconoscono la legittimità della richiesta e non sono nelle condizioni di restituire le somme potranno accedere ad un piano di rateizzazione personalizzato”.

Inoltre Federconsumatori è impegnata – per i cittadini che si rivolgono alle sedi associative – a valutare eventuali proposte transattive da formulare (per conto degli utenti) in presenza di un quadro definito ad Enel. L’associazione, infine, consiglia ai cittadini “di non intraprendere ulteriori azioni legali e di diffidare di coloro che prospettano facili soluzioni, poiché quasi sicuramente si vedrebbero soccombenti, con aggravio di costi. Federconsumatori conferma la propria disponibilità ad informare e assistere cittadini coinvolti in questa vicenda”, conclude il comunicato.

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