Efficienza ed utility: binomio vincente, basta volerlo

E7 307x181 20141008I risultati dell’Orange book realizzato dalla fondazione Utilitatis e presentato a Verona. E7 a colloquio con Federico Testa

Apre le porte a Verona lo Smart Energy Expo. La fiera che avrà luogo fino al 10 ottobre  sarà l’occasione per fare il punto su diversi aspetti legati al comparto industriale e sociale dell’efficienza energetica. Domani, nella stessa sede, sede sarà presentato l’Orange book, una indagine sullo stato dell’efficienza delle utiliy realizzato dalla fondazione Utilitatis, già autrice del Blue book dedicato al Servizio Idrico Integrato in Italia; del Green Book, sugli aspetti economici della gestione dei rifiuti e dello Yellow book in cui si analizza il servizio di distribuzione e vendita del gas naturale.

E7, il settimanale di QE, ne ha parlato con Federico Testa, presidente della fondazione e del Comitato scientifico dello stesso Smart Energy Expo oltre che presidente fondazione Utilitatis.

D. Da cosa nasce l’esigenza di realizzare uno studio sull’efficienza energetica nelle utility?

R. Siamo convinti che l’efficienza energetica sia strategica per il futuro, perché, come si usa dire ultimamente e in questo caso decisamente a luogo, fare efficienza è una cosa intelligente in quanto permette con le stesse risorse di ottenere di più. Nasce in quest’ottica l’esigenza registrata da Utilitatis di elaborare uno studio sul settore. Riteniamo difatti che il ruolo di una fondazione di studio sia prefigurare il futuro per dare stimoli agli operatori economici che vadano al di là della gestione del quotidiano.

D.Tra i dati emersi dallo studio ce ne sono alcuni che vi hanno sorpreso?

R. L’efficienza non ha solo lati positivi. La non completa replicabilità degli interventi, ad esempio, rende necessario per ogni azione la presenza di soggetti specifici. Per quanto si stiano facendo diversi passi in avanti per migliorare questo aspetto, è comunque un fattore che incide sulla scelta di intraprendere o meno delle azioni in merito. Altra difficoltà, questa volta più legata alla finanziabilità dei progetti, è la peculiarità stessa dell’efficienza energetica. Difatti, realizzare dei risparmi non produce flussi di entrata, questo complica il rapporto con le banche al momento di richiedere un supporto economico per realizzare gli interventi.

Mentre un vantaggio nell’implementazione di azioni di efficienza, oltre al risparmio oggettivo e la riduzione dell’impatto sull’ambiente, è che nel nostro Paese abbiamo la filiera industriale completa per realizzarla. Le imprese nostrane hanno tutte le competenze e le capacità per essere tra le prime al mondo, così da consentire forti ricadute sul tessuto di piccole e  medie imprese nazionali in vari settori, come metalmeccanica ed edilizia.

D. Come hanno risposto le utility all’efficienza, sono preparate? E soprattutto sentono di averne bisogno?

R. Le imprese energetiche non sempre sono mature nei confronti dell’efficienza energetica. Difatti, come prima reazione, emerge il timore che “fare efficienza” voglia dire vendere di meno, mentre in realtà si tratta di vendere e far consumare meglio ai clienti; tale azione nel lungo periodo può solo che portare dei vantaggi.

D. Cosa fare quindi per trasmettere questo valore aggiunto alle imprese?

R. I momenti di confronto e di discussione sono importanti, come è necessario diffondere consapevolezza negli operatori e nei consumatori per far comprendere i vantaggi dell’efficienza. Il bisogno di informazione e diffusione delle conoscenze è una delle cose che emerge di più dall’indagine realizzata per l’Orange book, ma anche dalle consultazioni on line degli Stati generali dell’efficienza energetica che saranno presentati sempre a Verona.

D. Perché Verona come palco per la diffusione di queste iniziative?

R. Il Summit, la cui prima edizione è stata lo scorso anno, è diventato un punto di confronto importante, per l’Italia e forse anche per la stessa Europa, per discutere dei temi legati all’efficienza energetica. Il nostro obiettivo è riuscire a coniugare una visione più strategica propria del Summit ad aspetti più concreti che vadano a colmare quella che nei diversi articoli scientifici sul tema viene definito “efficiency gap”, cioè proprio la mancanza di consapevolezza reale sul tema. Ecco quindi “Gli stati generali sull’efficienza energetica”; la presentazione dell’Orange Book; le riunioni degli Energy manager e molti altri seminari su tematiche pratiche, per dare, come dire, “gambe”, ad una visione strategica e completa sul settore.

Leggi l’ultimo numero di e7 EFficienza, ma con consapevolezza

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