Fotovoltaico, quando l’installazione conviene – parte 3

risparmiofotovo

A conclusione della nostra analisi (iniziata con Fotovoltaico, quando l’installazione conviene e proseguita con Fotovoltaico, quando l’installazione conviene – parte 2), si può affermare come gli obiettivi prefissati ancetedentemente all’installazione siano stati ampiamente raggiunti (e, forse, superati) in termine di autoproduzione e tempi di pay-back degli investimenti. Come affermato dall’EGE Roberto Gerbo, occorre sottolineare che, in base a quanto emerso, l’utilità della micro autoproduzione sembra maggiore per la rete nazionale piuttosto che per l’uso singolo.

Conclusioni
Gli obiettivi relativi all’installazione del fotovoltaico sono stati ampiamente raggiunti  e superati per quanto riguarda la prestazione dell’autoproduzione e, quindi, anche per i tempi di ritorno dell’investimento, fermo restando l’ottenimento di incentivi. Parimenti validi sono risultati i risparmi dell’energia prelevata dalla rete.

Al riguardo emerge, forse accentuata per un’utenza non molto energivora e attenta alla gestione, la limitazione dell’uso diretto. Solo l’inserimento di sistemi ad accumulo elettrico potrà consentire un migliore sfruttamento dell’autoproduzione, oltre evidentemente all’uso elettrico integrativo per il riscaldamento invernale. Quanto detto viene confermato dai seguenti grafici di confronto tra consumi/giorno (linea tratteggiata) e produzione/giorno per ogni fascia di consumo.17

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Mediamente nel 2013 si hanno i seguenti valori medi giornalieri (kWh/giorno):

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A fronte di un consumo sostanzialmente omogeneo nelle varie fasce, solo per la F1 si ha sempre un surplus di produzione, mentre per le restanti fasce la generazione pareggia i consumi solo nel periodo estivo. Inoltre, a livello giornaliero il consumo diretto (scambio istantaneo) dà risultati positivi soprattutto per F1; per quanto riguarda le altre fasce non si raggiunge mai il 100% di uso della auto produzione, anche nei mesi in cui questa raggiunge i seguenti valori:

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Sembrerebbe quindi che i consumi seguano profili di “picco” che il FV assorbe o supera a livello di produzione media, ma che non compensa a livello di uso diretto. Da qui l’utilità della micro autoproduzione più per la rete nazionale che per l’uso singolo (pur giustificando l’uso degli incentivi).

L’installazione in oggetto, specie se fatto in zona con clima più caldo o per abitazione che soffre di sovratemperature interne nel periodo estivo, sarebbe più efficace nel caso di utilizzo di condizionamento: questo consentirebbe di assorbire in buona parte il surplus di autoproduzione nei mesi estivi e, quindi, di massimizzare l’uso diretto e il risparmio economico dei prelievi dalla rete.
Da questa esperienza emerge che, per un’abitazione poco energivora e priva di condizionamento estivo, un impianto da 1,5 kW parrebbe sufficiente per compensare i consumi in fascia F1, naturalmente con un peggioramento conseguente del rapporto prodotto/consumato nelle altre fasce (peraltro meno incidenti in percentuale).

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