Horizon 2020, come opera il Valutatore

ValutatorePer tutta la durata del programma Horizon 2020 i cittadini dell’Unione Europea, tra cui personale tecnico e amministrativo, assegnisti, dottorandi e post doc, possono candidarsi come esperti indipendenti per diventare Valutatori dei progetti candidati. È a queste figure che tocca l’oneroso compito di emettere un primo giudizio sui lavori. Scopriamo quali sono i criteri di selezione per diventare un Valutatore e quali sono le caratteristiche di un lavoro che quest’ultimo predilige. L’intervista al Valutatore Alberto Bianchi.

Come si diventa un Valutatore?

Il Valutatore viene selezionato tra tutti quelli registrati sul Participant Portal di H2020 come “expert”. Bisogna, quindi, registrarsi aprendo un’account sul Participant Portal e successivamente compilare la sezione come Expert. Qui vengono richieste informazioni su percorso di studio, sulle esperienze lavorative e sulle proprie aree di competenza. 

Quali sono i compiti del Valutatore e i suoi strumenti di lavoro?

Determinare l’attinenza della proposta al bando; valutarne la qualità degli obiettivi rispetto allo stato dell’arte e all’impatto che avranno a livello sociale, economico ed eventualmente etico; e analizzare come è stato strutturato il lavoro per raggiungere i risultati preposti.

Tutto ciò evitando di finanziare progetti già presentati da altri o che vadano contro le regole etiche europee e/o la legislazione, sia in termini di obiettivi che in termini di impostazione del lavoro da svolgere. Tutto ciò deve poi avere un “senso” in termini di applicazioni e finalità, che devono essere sufficientemente sfidanti per giustificare l’utilizzo di risorse pubbliche, ma anche credibili per evitare che le stesse risorse vadano disperse.

Ogni valutatore lavora sul proprio PC, sia in remoto che in Commissione UE, attraverso collegamenti sicuri con le aree di lavoro personali attivate dalla Commissione. 

L’esperto copre una specifica call o un topic? Oppure può esaminare qualsiasi proposta?

Al valutatore possono essere assegnati, sulla base delle aree di competenza da lui specificate e in linea con le proprie esperienze di studio o di lavoro, progetti dello stesso tipo o diversi. Anche in base alle necessità della Commissione UE. 

Lavora singolarmente o in sinergia con gli altri esperti?

Il Valutatore lavora prima da solo in remoto, ricevendo un accesso all’area del Participant Portal da dove può visionare la/le proposta/e da valutare. Il tempo stabilito per questa fase è di mezza giornata, anche se per una valutazione corretta il tempo necessario è sempre maggiore. In particolare, quando il numero delle proposte è maggiore di 2 o 3 è preferibile fare un secondo controllo per essere sicuri di non aver trascurato nulla. I lavori vanno valutati singolarmente, senza fare paragoni con gli altri, ma è fondamentale che tutti vengano esaminati applicando in modo completo e coerente le stesse metodologie, indicate dalle linee guida della Commissione europea.

In seguito il valutatore parteciperà a consensus meeting con gli altri esperti della stessa proposta che possono svolgersi in remoto o nella sede di Bruxelles. L’incontro avverrà alla presenza di un Commissario europeo, che non prenderà parte attiva alla discussione, e verrà moderato da un esperto, figura che non ha analizzato la proposta in questione. Alla fine del consensus meeting ogni proposta avrà ricevuto una votazione e un Evaluation Summary Report di dettaglio.

Al termine di tutti i consensus meeting di proposta un Panel, composto da un sottoinsieme di esperti che hanno valutato le proposte in questione, ratificherà la graduatoria finale.

Quali sono i criteri che fanno acquisire punteggio ad una proposta?

Essere perfettamente in tema con la topic; descrivere con precisione in modo chiaro gli obiettivi che si intende raggiungere, i quali devono essere verosimili rispetto al tempo necessario al loro raggiungimento e sufficientemente sfidanti per giustificare la richiesta di un finanziamento; allineare il risultato alle politiche comunitarie e legislative dei paesi coinvolti; assicurare la correttezza etica del risultato, che permetterà una crescita sia della conoscenza che del tessuto industriale; dimostrare che il lavoro è ben strutturato e prevede mansioni complementari tra i diversi partner; garantire la competenza e l’efficienza di ciascun partner nel svolgere un compito specifico.

Inoltre, l’aderenza a tutti i criteri specificati nel bando (senza alcuna esclusione) che a loro volta includono la partecipazione di PMI, un numero minimo di end users, collaborazioni internazionali, collegamenti con altre iniziative europee e/o follow-up di altri progetti in corso o appena conclusi. Quest’ultimo punto per evitare di duplicare il lavoro già fatto e per alimentare il progresso di determinati traguardi già raggiunti, sia da un punto di vista scientifico che tecnologico. 

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